Quaresima… di Parola: Giovedì 10 Marzo
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Vangelo di oggi
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5, 31-47)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Uno spunto per riflettere
Sembra di essere in un’aula di tribunale? : la parola testimonianza si ripete per ben 10 volte! Non è un caso. Il brano di Giovanni ruota attorno a questo tema.
Per Gesù ci sono tre “testimoni”: Giovanni Battista, le opere che compie Gesù stesso (grazie al Padre) e le Scritture. Eppure, il problema non è risolto, i giudei non credono!?
In questo processo c’è un’altra cosa strana: quando si parla di credere, si usano tanti termini diversi… “venire a me”; “ricevermi”. Cosa vuol dire Gesù con questi termini? ✔️ Credere in Lui significa andargli incontro, significa accoglierlo, riceverlo. Forse è per questo che tutte le testimonianze non bastano! Per credere bisogna andare da lui e accoglierlo.
✔️ Credere è movimento. È lasciare il posto comodo che abbiamo e andare!
✔️ Credere è accoglienza. È ricevere qualcuno, preparargli uno spazio!
Se questo non avviene, anche la testimonianza più grandiosa cade nel nulla!
Veniamo a noi… Quale posizione, quale comoda convinzione dobbiamo lasciare per andare da lui?? Di cosa devo liberarmi per poterlo ricevere?
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