Ricchi di… Grazie!
La vocazione cristiana, così come le vocazioni particolari, nascono in seno al popolo di Dio e sono doni della divina misericordia. […] Per questo motivo invito tutti voi a contemplare la comunità apostolica, e a ringraziare per il ruolo della comunità nel cammino vocazionale di ciascuno.
Il riferimento alla Misericordia non è un semplice atto comunicativo legato al Giubileo Straordinario della Misericordia, ma raccoglie il centro della vocazione, la chiamata di Dio. Sullo stemma papale leggiamo, «Miserando atque eligendo» il richiamo allo sguardo misericordioso di Gesù nella “chiamata” del pubblicano che diventerà San Matteo. Il paradosso della chiamata senza parole. Certo, subito dopo, Gesù ribadisce questa chiamata con un semplice “Seguimi”, ma il pubblicano ha già “scelto”.
Perché ci sia possibile ascoltare la chiamata abbiamo quindi bisogno di tre cose: la nostra presenza costante, fedele e in attesa, occhi allenati e ben direzionati per riuscire a “guardare” la voce di Dio e una parola che ci aiuti a scegliere e che non scelga al posto nostro. Così, nella sua lettera, Papa Francesco ci dà questi tre ingredienti.
La vocazione nasce nella Chiesa, ed è qui che trova spazio la nostra presenza, è nella nostra comunità di appartenenza che possiamo cercare il volto misericordioso di Gesù e trovare il nostro posto, in attesa della sua chiamata. Ma non è un’attesa passiva, è un’attesa fatta di costanza e fedeltà, anche quando la vita ci sembra portare lontano.
La vocazione cresce nella Chiesa. L’attesa è quindi allenamento per la nostra anima che alimentata dalla preghiera e dalla vita comunitaria fatta di condivisione, fatiche e perdono, ci insegna a saper guardare e ascoltare con misericordia, perché ci sia più semplice riuscire a riconoscere la Sua chiamata.
La vocazione è sostenuta dalla Chiesa. Così come Gesù, ribadisce la chiamata con quel “seguimi”, anche noi abbiamo bisogno di quella “parola all’orecchio” che ci aiuti a distinguere il vero, dall’immaginario. Per questo motivo, la Chiesa, mette a disposizione i sacerdoti, che attraverso la paternità spirituale ci aiutano a dare forma allo sguardo “chiamante” di Gesù.
Il Papa ha concluso ricordando che “Tutti i fedeli sono chiamati a rendersi consapevoli del dinamismo ecclesiale della vocazione, perché le comunità di fede possano diventare, sull’esempio della Vergine Maria, seno materno che accoglie il dono dello Spirito Santo“.
Durante la Veglia abbiamo voluto presentare sette testimioni, ciascuno impegnato in una delle sette opere di Misericordia corporale: perché la Misericordia ci chiede di metterci in gioco!